Eurispes conta i danni del cybercrime
Le aziende italiane perdono a causa degli attacchi informatici 9 miliardi di euro l’anno. Un prezzo elevato che viene fuori dal Rapporto Italia 2017 presentato oggi dall’Istituto di studi politici, economici e sociali (Eurispes). Nonostante le perdite gli imprenditori non sembrano motivati a prendere concrete contromisure per limitare i danni: solo il 19% delle aziende ha messo in atto piani concreti con approcci tecnologici e ruoli organizzativi definiti per contrastare anche nel lungo periodo un fenomeno, purtroppo, in espansione.
I rischi sono ormai noti e le piccole e medie imprese conoscono rischi e danni: furto dati dei clienti (20%), reputazione aziendale (17%), furti di denaro (11,5%), furti di identità (7,5%) e di dati dei dipendenti (6,5%). In 6 casi su 10 la presenza di un attacco viene spesso scoperta solo dopo alcuni mesi.
I settori più, secondo Eurispes, sono informazione e il gioco. Media online, piattaforme di blogging e gaming, nel 2015, hanno visto l’incremento degli attacchi del 79% rispetto al 2014. Anche il comparto automotive è preso sempre più di mira e sale (+50%) il dato che riguarda ricerca ed educazione.
Il report Eurispes, guardando anche fuori i confini nazionali, colloca il cyber-crime al primo posto nella classifica del crimine globale con il 68% dei casi nel 2015 con un aumento, rispetto al 2014, di 8 punti percentuale.