Estero- Regno Unito: i troll di Internet rischiano il carcere
Il Regno Unito introduce norme severissime per arginare il fenomeno del bullismo in rete. Sarà perseguito come i reati commessi off line. Lo riporta la BBC, il Crown Procution Service ha deciso che quanti pubblicano online materiale «esageratamente offensivo», e i «branchi virtuali» che discreditano e offendono altri via social network o comunque tramite la Rete, non avranno vita facile. Anche nel Regno Unito sono molti i casi che hanno suscitato sdegno e conseguenze perf la vita delle vittime e, dunque, si corre ai ripari.
Tra i casi più tristi quello della madre di una figlia con la sindrome di Down, costretta a cambiare casa a causa di una vera persecuzione subita online.
Emblematico anche il caso di un uomo che ha subito molestie online per aver condotto una campagna sull'autismo e che ha accusato le autorità e un social network, di non aver preso provvedimenti contro gli autori delle azioni malevole, nonostante le sue denunce.
Il CPS assicura che userà molta cautela prima di procedere contro chi pubblica il materiale “estremamente offensivo” e che verrà considerato con particolare attenzione il materiale che tocca temi quali: orientamento sessuale, razza, religione, disabilità; questo perché, secondo un'indagine, un adolescente su quattro subisce bullismo in Internet proprio su questi argomenti.
Non sarà invece perseguito il sexting tra minori, neologismo che indica l'invio di testi o immagini sessualmente esplicite tramite Internet o telefono cellulare, a meno che non produca azioni di sfruttamento, bullismo, adescamento.