Eugene Kaspersky a Roma. Allarme cybersecurity: “Nessun dispositivo è al sicuro”
Ogni anno il crimine informatico costa al mondo 450 miliardi di dollari, 13 volte la spesa globale per le missioni spaziali. È uno scenario inquietante quello descritto da Eugene Kaspersky, Ceo di Kaspersky Lab, agli studenti del Dipartimento di Ingegneria Informatica Automatica e Gestionale dell’università Sapienza di Roma dove ha tenuto una "lectio magistralis".
“Nessun dispositivo è al sicuro” ha detto l’esperto di cybersecurity che oggi, a Roma, ha preso parte anche alla tavola rotonda sull’Attuazione del Gdpr promossa da @LawLab LUISS e Cloud for Defence. Ha, poi, incontrato il sindaco Virginia Raggi e l’assessore alla Roma Semplice, Flavia Marzano, per parlare delle principali minacce informatiche che mettono in pericolo le vite digitali dei cittadini e dell’importanza di diffondere la consapevolezza dei rischi.
I numeri certificano l’allarmante situazione: nel 2016 il solo Kaspersky Lab ha scoperto 2.509 nuovi sample di malware per dispositivi IoT, mentre nel 2015 erano stati solamente 482. “Tuttavia c’è ancora spazio per l’ottimismo – ha sottolineato il manager russo -. Una collaborazione tra i maggiori esperti di sicurezza informatica e le forze dell’ordine di tutto il mondo è l’unica speranza per sconfiggere i criminali e garantire che tutti noi possiamo godere appieno del progresso tecnologico”. Prevenzione, rilevamento di eventuali attacchi mirati sofisticati, blocco delle minacce e previsione di attacchi futuri i quattro step della strategia che secondo l’esperto di cybersecurity deve essere adottata dalle aziende per difendere le proprie attività e i propri clienti.
Eugene Kaspersky ha evidenziato: “Il settore della sicurezza e dell’istruzione devono fare molto di più per reclutare la nuova generazione di cyber professionisti. Nessun Paese al mondo ha un numero sufficiente di esperti di sicurezza informatica ed è importante che sempre più giovani ingegneri scelgano questa strada. Il talento di questi ragazzi deve essere sfruttato e nutrito per il bene della società. Le ragioni per scegliere una carriera nella cybersecurity sono molteplici: innanzitutto per l’emozione di combattere i cattivi – noi non leggiamo i racconti gialli, noi li viviamo; in secondo luogo perché la sicurezza IT è un problema globale e un lavoro in questo settore vi porterà a girare il mondo; infine, non meno importante, perché gli stipendi sono molto interessanti”.
“Nessun dispositivo è al sicuro” ha detto l’esperto di cybersecurity che oggi, a Roma, ha preso parte anche alla tavola rotonda sull’Attuazione del Gdpr promossa da @LawLab LUISS e Cloud for Defence. Ha, poi, incontrato il sindaco Virginia Raggi e l’assessore alla Roma Semplice, Flavia Marzano, per parlare delle principali minacce informatiche che mettono in pericolo le vite digitali dei cittadini e dell’importanza di diffondere la consapevolezza dei rischi.
I numeri certificano l’allarmante situazione: nel 2016 il solo Kaspersky Lab ha scoperto 2.509 nuovi sample di malware per dispositivi IoT, mentre nel 2015 erano stati solamente 482. “Tuttavia c’è ancora spazio per l’ottimismo – ha sottolineato il manager russo -. Una collaborazione tra i maggiori esperti di sicurezza informatica e le forze dell’ordine di tutto il mondo è l’unica speranza per sconfiggere i criminali e garantire che tutti noi possiamo godere appieno del progresso tecnologico”. Prevenzione, rilevamento di eventuali attacchi mirati sofisticati, blocco delle minacce e previsione di attacchi futuri i quattro step della strategia che secondo l’esperto di cybersecurity deve essere adottata dalle aziende per difendere le proprie attività e i propri clienti.
Eugene Kaspersky ha evidenziato: “Il settore della sicurezza e dell’istruzione devono fare molto di più per reclutare la nuova generazione di cyber professionisti. Nessun Paese al mondo ha un numero sufficiente di esperti di sicurezza informatica ed è importante che sempre più giovani ingegneri scelgano questa strada. Il talento di questi ragazzi deve essere sfruttato e nutrito per il bene della società. Le ragioni per scegliere una carriera nella cybersecurity sono molteplici: innanzitutto per l’emozione di combattere i cattivi – noi non leggiamo i racconti gialli, noi li viviamo; in secondo luogo perché la sicurezza IT è un problema globale e un lavoro in questo settore vi porterà a girare il mondo; infine, non meno importante, perché gli stipendi sono molto interessanti”.