Exomars 2020: L’Aquila protagonista della missione su Marte
Gli ingegneri aquilani della Elital Elettronica Italiana, che ha sede nel capoluogo abruzzese, hanno progettato e realizzato il sistema di movimentazione e trasporto del Rover della missione Exomars che riporterà l’Europa su Marte il 24 luglio 2020 alla ricerca di forme di vita. L'azienda realizza prodotti per il mercato aerospaziale e militare e in particolare per le agenzie aerospaziali europea e argentina e per il ministero della Difesa.
Il complesso progetto ha richiesto circa due anni di sviluppo e un ulteriore anno per la costruzione della macchina e proprio in questi giorni il sistema è in collaudo per essere trasferito, a fine mese, alla Airbus di Stevenage nel Regno Unito, che ha commissionato il lavoro. E’ ora in fase di allestimento una camera di notevoli dimensioni che servirà per il trattamento di decontaminazione Dhmr per le parti di volo destinate a missioni spaziali di tipo scientifico.
"Uno dei requisiti più importanti e difficili da realizzare è stato quello di mantenere l’ambiente circostante al Rover non solo a un determinato grado di pulizia ed altri parametri ambientali, ma soprattutto quello di preservarlo dalla contaminazione di spore e batteri – afferma l’ingegnere responsabile del team di ingegneria meccanica Simone Colella – Durante le fasi di movimentazione e trasporto, il Rover è inoltre tenuto costantemente sotto un flusso di azoto puro". "Nel lavoro eseguito abbiamo dovuto rispettare rigidamente le normative di non contaminazione planetaria imposte dall’Esa – aggiunge – Questo ci ha costretti a curare minuziosamente ogni minimo particolare, utilizzando solo materiali nobili e qualificati. E’ stato un continuo lavoro di ricerca e sviluppo su materiali e organi meccanici in modo tale che fossero compatibili con i requisiti del cliente".
"Mi sono occupato della progettazione della sezione che va a contatto direttamente con il Rover – spiega l’ingegnere responsabile del progetto Francesco Di Marcantonio – Condividere gli obiettivi, le varie evoluzioni della missione, cooperare con un gruppo di lavoro esteso e di livello internazionale confrontandosi con i diversi approcci sull’applicabilità delle possibili soluzioni tecniche è stato stimolante e molto formativo. La soddisfazione che proviamo oggi ci ripaga per l’impegno e per le nottate spese insieme al team". Il processo di costruzione del sistema di movimentazione ha visto coinvolte aziende abruzzesi e italiane, come puntualizza il responsabile di produzione Domenico Di Gregorio: "Un progetto stimolante che sin dall’inizio si è dimostrato davvero speciale, entusiasmando tanto me quanto tutto il team di Elital. Un nuovo progetto di dimensioni importanti e parte di un tema d’interesse mondiale, i cui requisiti fuori dal comune sono stati un vera sfida per tutto il nostro team".
Il complesso progetto ha richiesto circa due anni di sviluppo e un ulteriore anno per la costruzione della macchina e proprio in questi giorni il sistema è in collaudo per essere trasferito, a fine mese, alla Airbus di Stevenage nel Regno Unito, che ha commissionato il lavoro. E’ ora in fase di allestimento una camera di notevoli dimensioni che servirà per il trattamento di decontaminazione Dhmr per le parti di volo destinate a missioni spaziali di tipo scientifico.
"Uno dei requisiti più importanti e difficili da realizzare è stato quello di mantenere l’ambiente circostante al Rover non solo a un determinato grado di pulizia ed altri parametri ambientali, ma soprattutto quello di preservarlo dalla contaminazione di spore e batteri – afferma l’ingegnere responsabile del team di ingegneria meccanica Simone Colella – Durante le fasi di movimentazione e trasporto, il Rover è inoltre tenuto costantemente sotto un flusso di azoto puro". "Nel lavoro eseguito abbiamo dovuto rispettare rigidamente le normative di non contaminazione planetaria imposte dall’Esa – aggiunge – Questo ci ha costretti a curare minuziosamente ogni minimo particolare, utilizzando solo materiali nobili e qualificati. E’ stato un continuo lavoro di ricerca e sviluppo su materiali e organi meccanici in modo tale che fossero compatibili con i requisiti del cliente".
"Mi sono occupato della progettazione della sezione che va a contatto direttamente con il Rover – spiega l’ingegnere responsabile del progetto Francesco Di Marcantonio – Condividere gli obiettivi, le varie evoluzioni della missione, cooperare con un gruppo di lavoro esteso e di livello internazionale confrontandosi con i diversi approcci sull’applicabilità delle possibili soluzioni tecniche è stato stimolante e molto formativo. La soddisfazione che proviamo oggi ci ripaga per l’impegno e per le nottate spese insieme al team". Il processo di costruzione del sistema di movimentazione ha visto coinvolte aziende abruzzesi e italiane, come puntualizza il responsabile di produzione Domenico Di Gregorio: "Un progetto stimolante che sin dall’inizio si è dimostrato davvero speciale, entusiasmando tanto me quanto tutto il team di Elital. Un nuovo progetto di dimensioni importanti e parte di un tema d’interesse mondiale, i cui requisiti fuori dal comune sono stati un vera sfida per tutto il nostro team".