Coding e robotica: a Milano si insegnano già dalle elementari
Nelle scuole Faes di Milano, in controtendenza con la didattica italiana tradizionale, da alcuni anni il creative coding e la robotica sono materia di studio curricolare fin dai 7 anni. "Non puntiamo certo a fare uscire dalle nostre scuole dei programmatori – spiega Sam Guinea, collaboratore del Faes responsabile del progetto -. Intendiamo invece potenziare già nei bambini il pensiero computazionale facendo riferimento al linguaggio informatico, ma ciò è importante indipendentemente dalla carriera professionale che si sceglierà un giorno, perché ha a che vedere in generale con il problem solving".
Un’isola nel panorama scolastico ancora impreparato ad affrontare le sfide che arrivano dalla digital transformation. E che già oggi lasciano sul campo una moltitudine di posti di lavoro vacanti.
Con il coding, spiega ancora Guinea, "un problema complesso va analizzato in maniera critica e scomposto in problemi più piccoli in modo da individuare cosa sia fondamentale e cosa no, e quali di questi sotto-problemi siano già stati in qualche modo risolti, da noi o da altri, in modo da adattare e riutilizzare la soluzione. Esponendo i ragazzi al creative coding si insegna loro il valore della sperimentazione e del "fallimento", che è parte integrante e naturale del processo, e a non arrendersi se all’inizio la soluzione proposta non funziona. Un secondo obiettivo non meno importante è rendere i ragazzi consapevoli della crescente pervasività dell’informatica nella società, in modo che sappiano leggere e capire il mondo che li circonda".
Dalla seconda classe della scuola primaria vengono svolti laboratori settimanali di un’ora con l’intento di aiutare i bambini a imparare a programmare attraverso il gioco e la creatività. I piccoli imparano a risolvere i problemi attraverso la creazione di semplici algoritmi. Questo aiuta a sviluppare in loro un processo di "progettazione", sperimentando, "leggendo" soluzioni pre-esistenti e a riadattandole al proprio problema, trovando gli errori quando le cose non vanno.
Nelle classi della secondaria di primo grado, invece, le lezioni di coding vedono l’affiancamento del docente di educazione tecnica: attraverso linguaggi adatti a sviluppatori alle prime armi, gli studenti arrivano a progettare e a realizzare interamente semplici videogiochi e si confrontano con la robotica e la sensoristica.
Per gli studenti dei Licei Faes è stata inserita una specifica materia denominata "Digital". I corsi di potenziamento digitale si concentrano sull’insegnamento delle proprietà fondamentali dall’algoritmica e consistono in un mix di lezioni tradizionali e di didattica progettuale da svolgere in laboratorio.
I corsi di potenziamento digitale previsti sono due: uno riguarda i Raspberry Pi, veri personal computer dalle dimensioni leggermente più grandi di una carta di credito che sono sempre più utilizzati nella realizzazione di progetti di Internet of Things; l’altro, invece, si concentra sullo sviluppo di progetti di robotica, di cui vengono esplorati alcuni degli algoritmi tradizionali.
Un’isola nel panorama scolastico ancora impreparato ad affrontare le sfide che arrivano dalla digital transformation. E che già oggi lasciano sul campo una moltitudine di posti di lavoro vacanti.
Con il coding, spiega ancora Guinea, "un problema complesso va analizzato in maniera critica e scomposto in problemi più piccoli in modo da individuare cosa sia fondamentale e cosa no, e quali di questi sotto-problemi siano già stati in qualche modo risolti, da noi o da altri, in modo da adattare e riutilizzare la soluzione. Esponendo i ragazzi al creative coding si insegna loro il valore della sperimentazione e del "fallimento", che è parte integrante e naturale del processo, e a non arrendersi se all’inizio la soluzione proposta non funziona. Un secondo obiettivo non meno importante è rendere i ragazzi consapevoli della crescente pervasività dell’informatica nella società, in modo che sappiano leggere e capire il mondo che li circonda".
Dalla seconda classe della scuola primaria vengono svolti laboratori settimanali di un’ora con l’intento di aiutare i bambini a imparare a programmare attraverso il gioco e la creatività. I piccoli imparano a risolvere i problemi attraverso la creazione di semplici algoritmi. Questo aiuta a sviluppare in loro un processo di "progettazione", sperimentando, "leggendo" soluzioni pre-esistenti e a riadattandole al proprio problema, trovando gli errori quando le cose non vanno.
Nelle classi della secondaria di primo grado, invece, le lezioni di coding vedono l’affiancamento del docente di educazione tecnica: attraverso linguaggi adatti a sviluppatori alle prime armi, gli studenti arrivano a progettare e a realizzare interamente semplici videogiochi e si confrontano con la robotica e la sensoristica.
Per gli studenti dei Licei Faes è stata inserita una specifica materia denominata "Digital". I corsi di potenziamento digitale si concentrano sull’insegnamento delle proprietà fondamentali dall’algoritmica e consistono in un mix di lezioni tradizionali e di didattica progettuale da svolgere in laboratorio.
I corsi di potenziamento digitale previsti sono due: uno riguarda i Raspberry Pi, veri personal computer dalle dimensioni leggermente più grandi di una carta di credito che sono sempre più utilizzati nella realizzazione di progetti di Internet of Things; l’altro, invece, si concentra sullo sviluppo di progetti di robotica, di cui vengono esplorati alcuni degli algoritmi tradizionali.