Connected car, mercato in crescita. Ma gli automobilisti non ci credono
Lo studio “Connected Car”, condotto a livello globale da Kantar Tns, ha rilevato che il 25% degli automobilisti a livello globale (il 29% in Europa e il 32% in Italia) non utilizza attivamente le funzionalità della propria auto connessa. Questa cifra include un 11% di automobilisti di tutto il mondo, un 15% in Europa e un 16% in Italia, che non sa nemmeno se il proprio veicolo è dotato di tecnologia.
Nonostante gli ingenti investimenti destinati a nuove tecnologie e servizi per creare un mercato, che varrà 113 miliardi di euro nel 2020, i brand automobilistici stanno lottando per convincere gli automobilisti dei vantaggi delle nuove funzionalità. Più della metà dei conducenti di tutto il mondo (56%) – il 58% in Europa e il 68% in Italia – che ha provato questi servizi al momento dell’acquisto di un’auto, non è sicuro di sceglierli di nuovo e dichiara di non pensare di utilizzarli in futuro.
Per molti automobilisti, infatti, la tecnologia è vista come un optional e non come parte integrata del veicolo.
In controtendenza la Cina: i conducenti cinesi sono più ricettivi alle funzioni connesse come l’assistenza alla navigazione, con il 65% degli intervistati che accoglie queste caratteristiche, rispetto solo al 40% degli europei e al 32% degli intervistati nordamericani. Sono anche più ricettivi verso le funzionalità di infotainment come social networking e streaming di musica/video, con il 40% che sceglie queste opzioni per il proprio veicolo rispetto al 13% in Europa, Italia e Nord America.
Ecco perché, per le case automobilistiche, il mercato cinese rappresenta il mercato più promettente.
I brand automobilistici si trovano in una posizione di forza quando si tratta di percezione di sicurezza e tutela dei dati dei conducenti, poiché godono di una fiducia molto maggiore rispetto ai loro rivali tecnologici: il 37% (Europa 43% – Nord America 39% – Cina 32%) dei consumatori si fida dei Brand automobilistici, il 18% (Europa 10% – Nord America 11% – Cina 29%) di aziende come Google e Facebook. La questione della fiducia è più pronunciata tra i Paesi nordici (Svezia, Norvegia, Finlandia, Danimarca) e in Germania dove, rispettivamente, il 51% e il 49% dei conducenti è a favore delle case automobilistiche.
Altro aspetto della tecnologia connessa, è la possibilità di migliorare la sicurezza dei conducenti e dei passeggeri: a livello globale il 44% (Europa 34% – Nord America 43% – Cina 50% – Italia 38%) degli automobilisti afferma di esserne interessato.
Ci sono altre buone notizie per le case automobilistiche, in quanto lo studio mostra un forte desiderio di acquisti di veicoli connessi: il 53% degli automobilisti in Europa (Italia 60%), il 52% in Nord America, il 79% in Cina, dichiara che il prossimo veicolo che acquisterà sarà connesso, con una prevalenza (il 64% sia in Europa che in Nord America) che si rivolge ai concessionari per avere indicazioni su queste tecnologie emergenti. È interessante notare che la preferenza per il canale dealer scende al 25% in Cina, evidenziando il dominio della comunicazione online in questo mercato. Ciò può essere attribuito all’elevato tasso di adozione della tecnologia nel paese, che ha comportato l’utilizzo massivo di diversi canali di comunicazione digitale in questo mercato.
Nonostante gli ingenti investimenti destinati a nuove tecnologie e servizi per creare un mercato, che varrà 113 miliardi di euro nel 2020, i brand automobilistici stanno lottando per convincere gli automobilisti dei vantaggi delle nuove funzionalità. Più della metà dei conducenti di tutto il mondo (56%) – il 58% in Europa e il 68% in Italia – che ha provato questi servizi al momento dell’acquisto di un’auto, non è sicuro di sceglierli di nuovo e dichiara di non pensare di utilizzarli in futuro.
Per molti automobilisti, infatti, la tecnologia è vista come un optional e non come parte integrata del veicolo.
In controtendenza la Cina: i conducenti cinesi sono più ricettivi alle funzioni connesse come l’assistenza alla navigazione, con il 65% degli intervistati che accoglie queste caratteristiche, rispetto solo al 40% degli europei e al 32% degli intervistati nordamericani. Sono anche più ricettivi verso le funzionalità di infotainment come social networking e streaming di musica/video, con il 40% che sceglie queste opzioni per il proprio veicolo rispetto al 13% in Europa, Italia e Nord America.
Ecco perché, per le case automobilistiche, il mercato cinese rappresenta il mercato più promettente.
I brand automobilistici si trovano in una posizione di forza quando si tratta di percezione di sicurezza e tutela dei dati dei conducenti, poiché godono di una fiducia molto maggiore rispetto ai loro rivali tecnologici: il 37% (Europa 43% – Nord America 39% – Cina 32%) dei consumatori si fida dei Brand automobilistici, il 18% (Europa 10% – Nord America 11% – Cina 29%) di aziende come Google e Facebook. La questione della fiducia è più pronunciata tra i Paesi nordici (Svezia, Norvegia, Finlandia, Danimarca) e in Germania dove, rispettivamente, il 51% e il 49% dei conducenti è a favore delle case automobilistiche.
Altro aspetto della tecnologia connessa, è la possibilità di migliorare la sicurezza dei conducenti e dei passeggeri: a livello globale il 44% (Europa 34% – Nord America 43% – Cina 50% – Italia 38%) degli automobilisti afferma di esserne interessato.
Ci sono altre buone notizie per le case automobilistiche, in quanto lo studio mostra un forte desiderio di acquisti di veicoli connessi: il 53% degli automobilisti in Europa (Italia 60%), il 52% in Nord America, il 79% in Cina, dichiara che il prossimo veicolo che acquisterà sarà connesso, con una prevalenza (il 64% sia in Europa che in Nord America) che si rivolge ai concessionari per avere indicazioni su queste tecnologie emergenti. È interessante notare che la preferenza per il canale dealer scende al 25% in Cina, evidenziando il dominio della comunicazione online in questo mercato. Ciò può essere attribuito all’elevato tasso di adozione della tecnologia nel paese, che ha comportato l’utilizzo massivo di diversi canali di comunicazione digitale in questo mercato.