Diritto all’oblio, gli italiani chiedono di cancellare le news
Sono 200mila le richieste arrivate a Google dall’Italia per far valere il diritto all’oblio. Emerge dal rapporto trasparenza dell’azienda che, da quest’anno, fornisce anche dati triennali sull’assolvimento del "Right to be forgotten" voluto dall’Europa nel 2014.
Il nostro Paese occupa la metà classifica della Top Ten europea, quanto a richieste di cancellazione di Url dal motore di ricerca. Ai primi posti sono la Francia, la Germania, la Gran Bretagna. La Grecia ha avanzato il numero minore di richieste. Nel complesso Google ha ricevuto oltre 2,4 milioni di richieste.
I nuovi dati mostrano anche la percentuale di richieste avanzate da singoli, governi e aziende. Viene "censito" anche il motivo della richiesta, il contenuto del sito a cui si fa riferimento, il tasso di eliminazione del contenuto.
Pur essendo "moderatamente" interessata l'Italia alla rimozione di file, emerge, però, insieme al Regno Unito, come Paese da cui arrivano più richieste – rispetto ad altri – di rimozione di articoli usciti sui giornali. Meno richieste, rispetto agli altri Paesi, per informazioni personali contenute sui social.
Al top delle ragioni dietro le richieste le "informazioni professionali". Circa un terzo delle richieste di rimozione riguardano i social media e i servizi di directory che contenevano informazioni personali, mentre circa il 21% riguarda le Url di notizie e siti web governativi il cui contenuto in genere riguardava la storia legale di qualcuno.
Il nostro Paese occupa la metà classifica della Top Ten europea, quanto a richieste di cancellazione di Url dal motore di ricerca. Ai primi posti sono la Francia, la Germania, la Gran Bretagna. La Grecia ha avanzato il numero minore di richieste. Nel complesso Google ha ricevuto oltre 2,4 milioni di richieste.
I nuovi dati mostrano anche la percentuale di richieste avanzate da singoli, governi e aziende. Viene "censito" anche il motivo della richiesta, il contenuto del sito a cui si fa riferimento, il tasso di eliminazione del contenuto.
Pur essendo "moderatamente" interessata l'Italia alla rimozione di file, emerge, però, insieme al Regno Unito, come Paese da cui arrivano più richieste – rispetto ad altri – di rimozione di articoli usciti sui giornali. Meno richieste, rispetto agli altri Paesi, per informazioni personali contenute sui social.
Al top delle ragioni dietro le richieste le "informazioni professionali". Circa un terzo delle richieste di rimozione riguardano i social media e i servizi di directory che contenevano informazioni personali, mentre circa il 21% riguarda le Url di notizie e siti web governativi il cui contenuto in genere riguardava la storia legale di qualcuno.