Al via la campagna MOIGE: Ambasciatori contro il cyberbullismo
Giovani e social, un rapporto sempre più stretto, ma che mette sempre più a rischio la loro incolumità. Di questo si è discusso, in occasione della giornata del Safer Internet Day, presso il ministero dell’Interno, nella conferenza stampa di presentazione dei risultati dell’indagine sul cyberbullismo dell’Università La Sapienza, dei dati della Polizia di Stato sulla repressione del fenomeno, della nuova campagna di prevenzione ‘Giovani ambasciatori contro il cyberbullismo per un web sicuro’.
Alla conferenza hanno preso parte Roberto Sgalla (direttore centrale delle Specialità della Polizia di Stato), Maria Rita Munizzi (presidente nazionale MOIGE – Movimento Italiano Genitori), Roberto Pella (Sindaco di Valdengo), Novella Pellegrini (segretario generale Enel Cuore onlus), Anna Maria Giannini (docente presso la facoltà di Medicina e Psicologia dell’università La Sapienza di Roma), Gastone Nencini (country manager Trend Micro), Gaia de Laurentiis (attrice conduttrice e testimonial dell’iniziativa).
Partendo dai dati della Polizia Postale, nel 2017 sono 354 i casi trattati, ovvero le denunce che vedono i minori vittime di reato, mentre sono 39 i minori denunciati all’autorità giudiziaria. Nello specifico, 13 sono casi di stalking, 87 di diffamazione on-line, 116 di ingiurie, minacce e molestie, 79 di furto di identità digitale sui social network, 59 riguardano la diffusione di materiale pedopornografico.
La docente Anna Maria Giannini, che ha coordinato una indagine effettuata su 1.342 ragazzi della Scuola Secondaria di secondo grado, con una età compresa tra i 14 e i 19 anni, ha presentato i dati emersi da tale indagine, secondi i quali il 43,45% dei ragazzi è convinto di essere sui social "abbastanza" tempo, mentre sono le foto ad essere condivise per la maggioranza dei ‘navigatori’ (61,25%). Per i giovani una ‘provocazione’ giustifica persecuzioni e vendette.
Sono sempre più i ragazzi che rendono accessibile a tutti il materiale, inconsapevoli dei rischi e dei problemi di privacy. È infatti 1 ragazzo su 3 che rende accessibile a tutti il materiale condiviso tramite i social, mentre 7 ragazzi su 10 pensano che le vittime di cyberbullismo debbano parlare solo con gli amici.
Il MOIGE, il MOvimento Italiano GEnitori, con l’occasione ha lanciato la campagna ‘Giovani Ambasciatori contro il cyberbullismo per un web sicuro …In tour…’, promossa nelle scuole superiori del territorio nazionale contro i pericoli rappresentati dal cyberbullismo, insieme alla Polizia di Stato, con il patrocinio del ministero delle Politiche sociali, dell’Istruzione, di Anci, e con il supporto di Enel Cuore onlus e Trend Micro.
Il progetto è alla seconda edizione e coinvolgerà 18 regioni, oltre 500mila ragazzi, 100mila tra genitori e docenti, 500 Giovani ambasciatori contro il Cyberbullismo, in 100 scuole superiori. I punti qualificanti dell’azione progettuale riguardano, tra le altre cose, la formazione ed attivazione di 500 ‘Giovani ambasciatori contro il bullismo’, il ‘Centro mobile di prevenzione, sostegno e supporto’: un motorhome che raggiungerà i comuni che lo richiederanno con gli esperti psicologi e psicoterapeuti della trask force antibullismo del Moige, il numero verde 800937070 e il numero di messaggistica 3933009090, per facilitare il contatto con i minori per le richieste di informazioni, aiuto, sostegno contro il cyberbullismo.
Novella Pellegrini, segretario generale di Enel Cuore Onlus: "Enel Cuore sostiene la campagna contro il cyberbullismo mettendo a disposizione un van che possa arrivare direttamente nelle scuole, facilitando l’incontro tra la task force del Moige con insegnanti, studenti e genitori.Il nostro ruolo di braccio filantropico dell’azienda Enel è quello di valorizzare le esperienze che nascono dal dialogo tra associazioni, istituzioni e il mondo della scuola".
Per il sottosegretario di Stato del ministero delle Politiche sociali, Luigi Bobba: "il dilagare del fenomeno del cyberbullismo denota, purtroppo, una certa aggressività da parte dei minori che lo praticano e, quindi, richiede interventi mirati e una strategia di azioni compiute in sinergia tra i diversi soggetti istituzionali e non, che sono coinvolti, e la legge dello scorso giugno costituisce un valido strumento che contribuisce a raggiungere tale obiettivo. Un plauso, quindi, è doveroso alla Polizia Postale, alle università, a tutte le associazioni di familiari che quotidianamente si impegnano per il contrasto a questo fenomeno".
Alla conferenza hanno preso parte Roberto Sgalla (direttore centrale delle Specialità della Polizia di Stato), Maria Rita Munizzi (presidente nazionale MOIGE – Movimento Italiano Genitori), Roberto Pella (Sindaco di Valdengo), Novella Pellegrini (segretario generale Enel Cuore onlus), Anna Maria Giannini (docente presso la facoltà di Medicina e Psicologia dell’università La Sapienza di Roma), Gastone Nencini (country manager Trend Micro), Gaia de Laurentiis (attrice conduttrice e testimonial dell’iniziativa).
Partendo dai dati della Polizia Postale, nel 2017 sono 354 i casi trattati, ovvero le denunce che vedono i minori vittime di reato, mentre sono 39 i minori denunciati all’autorità giudiziaria. Nello specifico, 13 sono casi di stalking, 87 di diffamazione on-line, 116 di ingiurie, minacce e molestie, 79 di furto di identità digitale sui social network, 59 riguardano la diffusione di materiale pedopornografico.
La docente Anna Maria Giannini, che ha coordinato una indagine effettuata su 1.342 ragazzi della Scuola Secondaria di secondo grado, con una età compresa tra i 14 e i 19 anni, ha presentato i dati emersi da tale indagine, secondi i quali il 43,45% dei ragazzi è convinto di essere sui social "abbastanza" tempo, mentre sono le foto ad essere condivise per la maggioranza dei ‘navigatori’ (61,25%). Per i giovani una ‘provocazione’ giustifica persecuzioni e vendette.
Sono sempre più i ragazzi che rendono accessibile a tutti il materiale, inconsapevoli dei rischi e dei problemi di privacy. È infatti 1 ragazzo su 3 che rende accessibile a tutti il materiale condiviso tramite i social, mentre 7 ragazzi su 10 pensano che le vittime di cyberbullismo debbano parlare solo con gli amici.
Il MOIGE, il MOvimento Italiano GEnitori, con l’occasione ha lanciato la campagna ‘Giovani Ambasciatori contro il cyberbullismo per un web sicuro …In tour…’, promossa nelle scuole superiori del territorio nazionale contro i pericoli rappresentati dal cyberbullismo, insieme alla Polizia di Stato, con il patrocinio del ministero delle Politiche sociali, dell’Istruzione, di Anci, e con il supporto di Enel Cuore onlus e Trend Micro.
Il progetto è alla seconda edizione e coinvolgerà 18 regioni, oltre 500mila ragazzi, 100mila tra genitori e docenti, 500 Giovani ambasciatori contro il Cyberbullismo, in 100 scuole superiori. I punti qualificanti dell’azione progettuale riguardano, tra le altre cose, la formazione ed attivazione di 500 ‘Giovani ambasciatori contro il bullismo’, il ‘Centro mobile di prevenzione, sostegno e supporto’: un motorhome che raggiungerà i comuni che lo richiederanno con gli esperti psicologi e psicoterapeuti della trask force antibullismo del Moige, il numero verde 800937070 e il numero di messaggistica 3933009090, per facilitare il contatto con i minori per le richieste di informazioni, aiuto, sostegno contro il cyberbullismo.
Novella Pellegrini, segretario generale di Enel Cuore Onlus: "Enel Cuore sostiene la campagna contro il cyberbullismo mettendo a disposizione un van che possa arrivare direttamente nelle scuole, facilitando l’incontro tra la task force del Moige con insegnanti, studenti e genitori.Il nostro ruolo di braccio filantropico dell’azienda Enel è quello di valorizzare le esperienze che nascono dal dialogo tra associazioni, istituzioni e il mondo della scuola".
Per il sottosegretario di Stato del ministero delle Politiche sociali, Luigi Bobba: "il dilagare del fenomeno del cyberbullismo denota, purtroppo, una certa aggressività da parte dei minori che lo praticano e, quindi, richiede interventi mirati e una strategia di azioni compiute in sinergia tra i diversi soggetti istituzionali e non, che sono coinvolti, e la legge dello scorso giugno costituisce un valido strumento che contribuisce a raggiungere tale obiettivo. Un plauso, quindi, è doveroso alla Polizia Postale, alle università, a tutte le associazioni di familiari che quotidianamente si impegnano per il contrasto a questo fenomeno".