Russia, lo spettro della censura su media e social
Il giro di vite che si prospetta nella federazione guidata da Vladimir Putin verso il mondo dei media e dei social network made in Usa prevede da una parte restrizioni verso i media americani sul territorio russo, e dall'altra possibili problemi – fino all'oscuramento – per i social network che non accetteranno di custodire i dati degli utenti locali su server dislocati sul territorio russo.
"La Russia – afferma Aleksey Pushkov, senatore e consigliere di Putin, oltre che presidente della Consiglio federale sulla politica dell'informazione e l'interazione con i media russi – potrebbe inaugurare misure preventive sui media e risorse informative Usa, compreso Google, secondo il modello cinese. Google in Cina ha dovuto accettare restrizioni severe, e il nostro mercato dell'informazione non è meno attraente per loro".
La presa di posizione di Pushkov è una risposta alle restrizioni che il canale russo in lingua inglese, RT (ex Russia Today) rischia di subire negli Stati Uniti: secondo quanto dichiarato a Sputnik da Tatiana Deniskina, responsabile del Dipartimento di controllo e supervisione della comunicazione di massa presso l'authority russa delle comunicazioni Roskomnadzor, la Russia ha annunciato di voler introdurre misure di risposta se il Senato americano adotterà un disegno di legge contro RT.
Quanto invece al mondo dei social network, al centro dell'attenzione c'è la guerra per il controllo sui dati degli utenti e delle attività su territorio russo di Facebook & Co.: una legge del 2014 impone infatti che i dati degli utenti russi vengano conservati dalle società informatiche su server dislocati sul territorio russo.
Linkedin, che non ha ottemperato a questa disposizione, non è oggi raggiungibile in Russia, Twitter ha da poco trovato un accorso con Roskomnadzor, e le trattative con Facebook sono ancora in corso, anche se per il momento la soluzione non sembra vicina, tanto che l'authority avrebbe minacciato l'oscuramento del colosso fondato da Mark Zuckerberg se non si arriverà a una soluzione entro la fine dell'anno.
"La Russia – afferma Aleksey Pushkov, senatore e consigliere di Putin, oltre che presidente della Consiglio federale sulla politica dell'informazione e l'interazione con i media russi – potrebbe inaugurare misure preventive sui media e risorse informative Usa, compreso Google, secondo il modello cinese. Google in Cina ha dovuto accettare restrizioni severe, e il nostro mercato dell'informazione non è meno attraente per loro".
La presa di posizione di Pushkov è una risposta alle restrizioni che il canale russo in lingua inglese, RT (ex Russia Today) rischia di subire negli Stati Uniti: secondo quanto dichiarato a Sputnik da Tatiana Deniskina, responsabile del Dipartimento di controllo e supervisione della comunicazione di massa presso l'authority russa delle comunicazioni Roskomnadzor, la Russia ha annunciato di voler introdurre misure di risposta se il Senato americano adotterà un disegno di legge contro RT.
Quanto invece al mondo dei social network, al centro dell'attenzione c'è la guerra per il controllo sui dati degli utenti e delle attività su territorio russo di Facebook & Co.: una legge del 2014 impone infatti che i dati degli utenti russi vengano conservati dalle società informatiche su server dislocati sul territorio russo.
Linkedin, che non ha ottemperato a questa disposizione, non è oggi raggiungibile in Russia, Twitter ha da poco trovato un accorso con Roskomnadzor, e le trattative con Facebook sono ancora in corso, anche se per il momento la soluzione non sembra vicina, tanto che l'authority avrebbe minacciato l'oscuramento del colosso fondato da Mark Zuckerberg se non si arriverà a una soluzione entro la fine dell'anno.