Ventimiglia: cooperazione internazionale alla Frontiera, brillante risultato per la Polizia con 8 arresti in 7 giorni
Notevoli i risultati conseguiti in questa ultima settimana dalla Polizia di Stato nell'ambito dei servizi di Polizia di Frontiera: otto arresti in appena sette giorni sul confine di stato tra Ventimiglia e Mentone, grazie alla fattiva collaborazione fornita sia dal personale del Reparto Mobile che dall’Esercito Italiano, nonché dalla costante e incisiva collaborazione con la corrispondente Polizia francese, resa sempre più proficua, sia in termini di risultati professionali che umani, dai frequenti incontri tra le parti.
Sotto la lente di ingrandimento, in termini di risultati, gli ultimi sette giorni, durante i quali sono stati effettuati ben 8 arresti. Tra i fermati, un tunisino di 29 anni, pregiudicato, che è stato sottoposto ad una serie di approfonditi controlli dalle unità mobili della Polizia di Stato operanti in Frontiera, i quali, riscontrando la totale mancanza di documenti, hanno effettuato accertamenti che hanno permesso di scoprire che lo straniero, sotto altro nome, era colpito da una custodia cautelare in carcere, emessa lo scorso mese di ottobre dal Tribunale di Fermo poiché facente parte, unitamente ad altre persone sia italiane che straniere, di una vasta organizzazione criminale dedita alla produzione ed allo spaccio di sostanze stupefacenti.
Agli arresti anche un rumeno, che sottoposto a controllo dei documenti di identità, ha esibito carta di identità e patente di guida rumene apparentemente rilasciate da quelle autorità, ma successivamente risultate totalmente false. Questa tipologia di documenti, viene prescelta per la falsificazione perché consente, qualora non individuata la falsità, la libera circolazione nell’area Schengen.
Sono inoltre stati tratti in arresto un indiano ed un afghano: il primo aveva con sé un passaporto ed una patente bulgari risultati, a seguito di particolari controlli attuati per mezzo di sofisticate apparecchiature elettroniche, totalmente falsi, ed il secondo straniero era, invece, in possesso di un passaporto francese che solo un lungo e certosino lavoro da parte di personale esperto, ha permesso di scoprire che era stato alterato mediante la sostituzione della pagina dati e della foto originale con quella del latore. Il documento risultava inoltre oggetto di segnalazione in ambito Schengen per il relativo sequestro.
L’individuazione del falso documentale, particolarmente difficile da individuare stante le tecniche sempre più perfezionate dei contraffattori, è frutto dell'unione di grande esperienza sul campo e di studio approfondito su centinaia di documenti sequestrati. Proprio in questa ottica è stato di recente assegnato, in esclusivo uso alla Polizia di Frontiera, un particolare sistema informatico che consente la rilevazione automatica dei falsi documentali e, nel contempo, la verifica dei dati anagrafici apposti, consentendo di scoprire ad esempio, l’eventuale ricerca del soggetto inserito. L’utilizzo di tali sofisticate apparecchiature presuppone però apposita formazione di personale già altamente specializzato in tale settore.
Sotto la lente di ingrandimento, in termini di risultati, gli ultimi sette giorni, durante i quali sono stati effettuati ben 8 arresti. Tra i fermati, un tunisino di 29 anni, pregiudicato, che è stato sottoposto ad una serie di approfonditi controlli dalle unità mobili della Polizia di Stato operanti in Frontiera, i quali, riscontrando la totale mancanza di documenti, hanno effettuato accertamenti che hanno permesso di scoprire che lo straniero, sotto altro nome, era colpito da una custodia cautelare in carcere, emessa lo scorso mese di ottobre dal Tribunale di Fermo poiché facente parte, unitamente ad altre persone sia italiane che straniere, di una vasta organizzazione criminale dedita alla produzione ed allo spaccio di sostanze stupefacenti.
Agli arresti anche un rumeno, che sottoposto a controllo dei documenti di identità, ha esibito carta di identità e patente di guida rumene apparentemente rilasciate da quelle autorità, ma successivamente risultate totalmente false. Questa tipologia di documenti, viene prescelta per la falsificazione perché consente, qualora non individuata la falsità, la libera circolazione nell’area Schengen.
Sono inoltre stati tratti in arresto un indiano ed un afghano: il primo aveva con sé un passaporto ed una patente bulgari risultati, a seguito di particolari controlli attuati per mezzo di sofisticate apparecchiature elettroniche, totalmente falsi, ed il secondo straniero era, invece, in possesso di un passaporto francese che solo un lungo e certosino lavoro da parte di personale esperto, ha permesso di scoprire che era stato alterato mediante la sostituzione della pagina dati e della foto originale con quella del latore. Il documento risultava inoltre oggetto di segnalazione in ambito Schengen per il relativo sequestro.
L’individuazione del falso documentale, particolarmente difficile da individuare stante le tecniche sempre più perfezionate dei contraffattori, è frutto dell'unione di grande esperienza sul campo e di studio approfondito su centinaia di documenti sequestrati. Proprio in questa ottica è stato di recente assegnato, in esclusivo uso alla Polizia di Frontiera, un particolare sistema informatico che consente la rilevazione automatica dei falsi documentali e, nel contempo, la verifica dei dati anagrafici apposti, consentendo di scoprire ad esempio, l’eventuale ricerca del soggetto inserito. L’utilizzo di tali sofisticate apparecchiature presuppone però apposita formazione di personale già altamente specializzato in tale settore.