Subire un furto d’identità può cambiare la vita
Un furto di identità può procurare molti grattacapi, ma in alcuni casi mette a dura prova la resistenza di chi lo subisce. La storia della signora Elena Di Napoli inizia quattro anni fa e cioè nel 2012 quando cominciano ad arrivarle telefonate da diverse compagnie telefoniche che le contestano numerose fatture. Agli operatori che la chiamavano la signora spiegava che lei non aveva acquistato nulla, ma in questi casi le parole non possono bastare. Solo quando un operatore della Tim le ha inviato per fax la documentazione che la falsa Elena Di Napoli aveva inviato alla Tim per acquistare uno smartphone e un tablet di ultima generazione la vittima ha potuto verificare che le avevano clonato la carta d’identità modificando solo la foto e avevano riprodotto un certificato di partita IVA riconducibile alla tabaccheria della vera signora Di Napoli.
Dopo la denuncia ai carabinieri di Marano i problemi non sono finiti; le truffe sono continuate e non telefonavano più le compagnie telefoniche, ma banche e agenzie di recupero crediti. I truffatori, infatti, hanno iniziato ad aprire conti correnti e accendere finanziamenti. Proprio questa nuova modalità dei criminali sta rendendo sempre più difficile la vita alla signora che, solo per fare un esempio, non può comprare nulla utilizzando un finanziamento perché è risulta un “cattivo pagatore”. Ma c’è di più, in caso di un banale controllo, la signora rischia di essere fermata dalla polizia perché le sue generalità sono collegate ad una lunga serie di reati e questo, se decidesse di fare un viaggio all’estero, potrebbe crearle non poche difficoltà.
Una storia allarmante e non rara. Uno studio del Crif, l’istituto specializzato in sistemi di informazione creditizia, ha infatti rilevato che, in Italia nel 2015, i furti di identità finalizzati alla truffa sono stati oltre 25mila. Le regioni dove si verifica con maggior frequenza questo reato sono la Campania, il Lazio e la Lombardia.