Come evitare le frodi in azienda
L’indagine relativa alle figure professionali più richieste dalle aziende è de Il Sole 24 Ore e aidp ed ha messo in luce che, in tempo di crisi sono gli specialisti dei controlli. I recenti scandali, che hanno coinvolto anche il settore delle telecomunicazioni, hanno evidentemente influito non poco sulla voglia di sicurezza delle aziende, non solo italiane. Anche a livello internazionale, infatti, si sta assistendo a un rinnovato interesse verso il tema delle frodi aziendali.
Di seguito, una breve sintesi dei 5 principi, enunciati dall’Institute of Internal Auditors, per prevenire e gestire le frodi societarie.
1. Stabilire un programma per la gestione del rischio di frodi, che includa una policy dettagliata, scritta, che esprima le aspettative del consiglio d’amministrazione e del senior management rispetto alla gestione del rischio di frode;
2. l’esposizione a questo tipo di rischi dovrebbe essere verificata periodicamente per identificare situazioni di criticità potenziali o eventi particolari che l’organizzazione deve poter contrastare;
3. attuare sistemi di prevenzione dei potenziali fattori chiave per mitigare il possibile impatto sull’organizzazione;
4. mettere in atto tecniche di monitoraggio specifiche, volte a individuare le frodi quando le misure preventive falliscono;
5. prevedere un sistema di reporting, per raccogliere le segnalazioni di frodi potenziali e consentire un approccio coordinato per le indagini. Utilizzare azioni correttive per assicurare che la frode potenziale sia affrontata in modo efficace e tempestivo.
Anche se in Italia sono frequenti le azioni ai danni delle Organizzazioni, non c’è grande attenzione sulla tematica, l’ultimo rapporto riguardo al rischio di frodi, con dati relativi anche all’Italia, è di Ernst & Young e risale al 1998. L’indagine metteva in evidenza che le imprese di tutto il mondo perdevano milioni di dollari ogni anno per frodi commesse dai loro stessi dipendenti e, le aziende italiane non erano in una situazione migliore.
Da alcune recenti rilevazioni è confermato che le imprese italiane si sentono più esposte alle frodi rispetto a cinque anni fa. Gli intervistati ritengono la loro azienda oggetto potenziale di frodi attraverso il computer, incluso l’uso di software illegale, di atti di pirateria e di invasione della privacy. Oltre il 30% di quelli che hanno dichiarato di essere stati oggetto di frodi segnala più di cinque casi avvenuti negli ultimi cinque anni. Ma cosa accade fuori dai nostri confini?
Un gran numero di imprese statunitensi ha istituito «hot-line» confidenziali utilizzate dai dipendenti per la denuncia delle frodi, il sistema, però non piace alle aziende canadesi ed europee.
Le multinazionali, in genere, usano misure interne codificate quali: la separazione dei compiti e il controllo degli accessi sui computer che restano i primi strumenti di prevenzione e sono ancora i più efficaci. Per la risposta alle frodi, ormai è condivisa l’idea che si deve attuare, prima di tutto, attraverso rigorose misure di prevenzione.
Il sistema di controllo interno deve diventare ed anche essere usato come lo strumento per individuare le aree di rischio sia dei processi aziendali che dei diversi settori di attività.
Di seguito, una breve sintesi dei 5 principi, enunciati dall’Institute of Internal Auditors, per prevenire e gestire le frodi societarie.
1. Stabilire un programma per la gestione del rischio di frodi, che includa una policy dettagliata, scritta, che esprima le aspettative del consiglio d’amministrazione e del senior management rispetto alla gestione del rischio di frode;
2. l’esposizione a questo tipo di rischi dovrebbe essere verificata periodicamente per identificare situazioni di criticità potenziali o eventi particolari che l’organizzazione deve poter contrastare;
3. attuare sistemi di prevenzione dei potenziali fattori chiave per mitigare il possibile impatto sull’organizzazione;
4. mettere in atto tecniche di monitoraggio specifiche, volte a individuare le frodi quando le misure preventive falliscono;
5. prevedere un sistema di reporting, per raccogliere le segnalazioni di frodi potenziali e consentire un approccio coordinato per le indagini. Utilizzare azioni correttive per assicurare che la frode potenziale sia affrontata in modo efficace e tempestivo.
Anche se in Italia sono frequenti le azioni ai danni delle Organizzazioni, non c’è grande attenzione sulla tematica, l’ultimo rapporto riguardo al rischio di frodi, con dati relativi anche all’Italia, è di Ernst & Young e risale al 1998. L’indagine metteva in evidenza che le imprese di tutto il mondo perdevano milioni di dollari ogni anno per frodi commesse dai loro stessi dipendenti e, le aziende italiane non erano in una situazione migliore.
Da alcune recenti rilevazioni è confermato che le imprese italiane si sentono più esposte alle frodi rispetto a cinque anni fa. Gli intervistati ritengono la loro azienda oggetto potenziale di frodi attraverso il computer, incluso l’uso di software illegale, di atti di pirateria e di invasione della privacy. Oltre il 30% di quelli che hanno dichiarato di essere stati oggetto di frodi segnala più di cinque casi avvenuti negli ultimi cinque anni. Ma cosa accade fuori dai nostri confini?
Un gran numero di imprese statunitensi ha istituito «hot-line» confidenziali utilizzate dai dipendenti per la denuncia delle frodi, il sistema, però non piace alle aziende canadesi ed europee.
Le multinazionali, in genere, usano misure interne codificate quali: la separazione dei compiti e il controllo degli accessi sui computer che restano i primi strumenti di prevenzione e sono ancora i più efficaci. Per la risposta alle frodi, ormai è condivisa l’idea che si deve attuare, prima di tutto, attraverso rigorose misure di prevenzione.
Il sistema di controllo interno deve diventare ed anche essere usato come lo strumento per individuare le aree di rischio sia dei processi aziendali che dei diversi settori di attività.