Estero – Gli hacker è bene che rubino lontano da casa loro
Il successo delle azioni degli hacker dipende spesso dall’ingenuità degli utenti, ma anche i criminali non sempre prendono le dovute precauzioni e questo può facilitare il lavoro delle forze dell’ordine. Tra le cose che un criminale informatico non dovrebbe mai fare, ad esempio, è lanciare attacchi che colpiscono il paese nel quale risiedono. Il motivo per cui molti reati informatici restano impuniti, infatti, è che gli attacchi quasi sempre provengono da un altro paese e, in questo caso, le indagini e gli arresti sono molto più difficili e la polizia è anche meno incline ad investire risorse e sforzi per un reato che si svolge altrove.
Ma un gruppo di 50 hacker russi ha voluto rischiare ed è caduto in quella che, oggi, è considerata la più grande retata contro criminali informatici. La banda, attiva dal 2011, è sospettata di molti furti per circa 25 milioni di dollari. Inizialmente colpiva solo correntisti con il trojan Lurk rubando le credenziali di online banking, poi ha iniziato ad effettuare attacchi diretti ai sistemi informatici degli istituti di credito e proprio questo è stato l’errore fatale, aver colpito direttamente le banche russe.
Ma un gruppo di 50 hacker russi ha voluto rischiare ed è caduto in quella che, oggi, è considerata la più grande retata contro criminali informatici. La banda, attiva dal 2011, è sospettata di molti furti per circa 25 milioni di dollari. Inizialmente colpiva solo correntisti con il trojan Lurk rubando le credenziali di online banking, poi ha iniziato ad effettuare attacchi diretti ai sistemi informatici degli istituti di credito e proprio questo è stato l’errore fatale, aver colpito direttamente le banche russe.