Cybersecurity, Ponemon: “Situazione da tempesta perfetta. Ma l’AI cambierà lo scenario”
Ridurre i falsi allarmi, aumentare l’efficacia dei team, incrementare l’efficienza delle indagini, potenziare la capacità di rilevare e rispondere più rapidamente agli attacchi nascosti: questi i benefici dell’adozione dell’intelligenza artificiale per mettere in sicurezza le aziende stando a quanto è emerso dalla ricerca “Closing the IT Security Gap with Automation & AI in the Era of IoT” realizzata da Ponemon Institute per conto di Aruba (società Hpe). L’indagine, realizzata grazie al coinvolgimento di 4.000 professionisti IT e della sicurezza in Nord e Sud America, Europa e Asia, individua dunque nell’intelligenza artificiale il deus ex machina per colmare le carenze in ambito sicurezza e anche per anticipare e stoppare situazioni di criticità.
“Dalla nostra ricerca emerge che la maggior parte delle aziende, nonostante gli enormi investimenti in programmi di cyber-sicurezza, è tuttora incapace di fermare gli attacchi mirati avanzati e che il 45% di esse ritiene di non mettere a frutto l’intero valore del proprio arsenale di difesa che include da 10 a 75 strumenti distribuiti contemporaneamente”, dichiara Larry Ponemon, Presidente di Ponemon Institute. “La situazione è diventata una ‘tempesta perfetta’. Quasi metà degli intervistati afferma che è molto difficile proteggere superfici di attacco complesse e dinamiche in cambiamento, considerando in particolare la carenza di personale di sicurezza con competenze e esperienze necessarie a contrastare attaccanti persistenti, sofisticati, molto ben addestrati e ben finanziati. In questo scenario, i tool di sicurezza basati su AI, in grado di automatizzare le attività e sollevare il personale IT affinché possa gestire altri aspetti di un programma di sicurezza, sono stati considerati elementi critici per aiutare le aziende a tenere il passo con la crescita dei livelli di pericolo”.