Smart meters e sicurezza informatica, case a rischio cyber attacchi secondo l’intelligence britannica
Un piano da 11 miliardi di sterline per installare, nelle case dei cittadini britannici, contatori intelligenti (smart meters) che consentono di tenere sotto controllo i consumi e di ridurli. Il Governo del Regno Unito, come molti altri Paesi europei, punta ad una trasformazione digitale sul territorio che faccia leva anche sull’efficienza energetica.
I lavori per l’installazione di questi contatori, di nuova generazione, termineranno nel 2020. Al momento, le abitazioni con smart meter attivo sono 8 milioni di unità su 27 milioni totali.
La Government communications headquarters (Gchq), l’agenzia governativa che si occupa della sicurezza, nonché dello spionaggio e controspionaggio, nell’ambito delle comunicazioni del Regno Unito, ha lanciato un nuovo allarme nei giorni scorsi, relativo alla cyber sicurezza di queste apparecchiature. Poiché questi smart meters sono sempre connessi in rete, anche per l’invio di dati sui consumi ai fornitori di energia, il loro livello di sicurezza informatica è costantemente messo alla prova dai cyber criminali.
L’Agenzia ha, indirettamente, puntato il dito anche sull’internet of things e la sicurezza domestica: sfruttando le vulnerabilità dei contatori, l’attacco informatico potrebbe rapidamente estendersi al resto della casa e dei device interconnessi tra loro.
I cyber criminali sono, così, messi in condizione di danneggiare i fornitori di luce elettrica e gas e i consumatori stessi.
Come ha spiegato a The Mail l’esperto informatico di WiFore, Nick Hunn: "Il problema è che il piano di attivazione degli smart meter è portato avanti da funzionari in carriera che poco sanno di cyber sicurezza e poco si curano delle possibili conseguenze in termini di danni economici e materiali che potrebbero subire aziende e cittadini".
Diversa è l’opinione dell’agenzia governativa Smart Energy GB, preposta alla realizzazione del piano smart meter per la Gran Bretagna: "I contatori intelligenti sono assolutamente sicuri ed affidabili, solo i dati energetici sono registrati dal dispositivo, e comunque sono crittografati. Il resto delle informazioni personali, dall’indirizzo al conto bancario, non sono accessibili tramite contatore".
La Gchq, dal canto suo, ha precisato: "Sicuramente lo Smart metering system troverà presto il giusto equilibrio tra sicurezza informatica e business, nel rispetto dei più ampi obiettivi di politica e sicurezza nazionale".
I lavori per l’installazione di questi contatori, di nuova generazione, termineranno nel 2020. Al momento, le abitazioni con smart meter attivo sono 8 milioni di unità su 27 milioni totali.
La Government communications headquarters (Gchq), l’agenzia governativa che si occupa della sicurezza, nonché dello spionaggio e controspionaggio, nell’ambito delle comunicazioni del Regno Unito, ha lanciato un nuovo allarme nei giorni scorsi, relativo alla cyber sicurezza di queste apparecchiature. Poiché questi smart meters sono sempre connessi in rete, anche per l’invio di dati sui consumi ai fornitori di energia, il loro livello di sicurezza informatica è costantemente messo alla prova dai cyber criminali.
L’Agenzia ha, indirettamente, puntato il dito anche sull’internet of things e la sicurezza domestica: sfruttando le vulnerabilità dei contatori, l’attacco informatico potrebbe rapidamente estendersi al resto della casa e dei device interconnessi tra loro.
I cyber criminali sono, così, messi in condizione di danneggiare i fornitori di luce elettrica e gas e i consumatori stessi.
Come ha spiegato a The Mail l’esperto informatico di WiFore, Nick Hunn: "Il problema è che il piano di attivazione degli smart meter è portato avanti da funzionari in carriera che poco sanno di cyber sicurezza e poco si curano delle possibili conseguenze in termini di danni economici e materiali che potrebbero subire aziende e cittadini".
Diversa è l’opinione dell’agenzia governativa Smart Energy GB, preposta alla realizzazione del piano smart meter per la Gran Bretagna: "I contatori intelligenti sono assolutamente sicuri ed affidabili, solo i dati energetici sono registrati dal dispositivo, e comunque sono crittografati. Il resto delle informazioni personali, dall’indirizzo al conto bancario, non sono accessibili tramite contatore".
La Gchq, dal canto suo, ha precisato: "Sicuramente lo Smart metering system troverà presto il giusto equilibrio tra sicurezza informatica e business, nel rispetto dei più ampi obiettivi di politica e sicurezza nazionale".